La commedia triste di Miloš Forman, sua prima affermazione internazionale, inaugura ufficialmente la nová vlna, la nouvelle vague praghese. Le disillusioni amorose d’una giovane operaia, in fuga dal torpore della provincia, si stagliano nel ritratto d’una generazione nuova risolutamente (e comicamente) fuori dal linguaggio e dalle retoriche ufficiali della ‘programmazione socialista’. Circola un’aria da dolci inganni che ma Forman ha già chiaro che è necessario non deflettere dall’ironia: “Una piccola nazione come la Cecoslovacchia, minacciata da potenti vicini, non ha altri mezzi di sopravvivenza che mantenere il sense of humour”.