Duri e incalliti “Popeye” Doyle e “Cloudy” Russo sono due poliziotti di New York che cercano di incastrare “French connection”, un subdolo e elegante criminale arrivato da Marsiglia con il compito di contrabbandare un carico di eroina del valore di trentadue milioni di dollari. Concepito dallo specialista di film d’azione Ernest Tidyman (Shaft, Lo straniero senza nome) come una caccia all’uomo senza tregua e famoso per lo spericolato inseguimento sotto la soprelevata della metropolitana, il film fu un successo a sorpresa, vinse cinque Oscar e catapultò il trentaduenne Friedkin tra i registi più richiesti della nuova Hollywood (due anni più tardi avrebbe girato L’esorcista). Le riprese in esterni permisero a Friedkin di catturare una New York pericolosa, realistica, sull’orlo del fallimento tra infrastrutture fatiscenti e poliziotti che infrangono la legge tanto quanto la rispettano. Nella parte di Popeye, un ribelle anti-sistema, Gene Hackman, allora quarantenne, vinse il suo primo Oscar grazie a una performance che fece di lui una star tipica degli anni ’70. (I.B.)