Dopo il successo ottenuto al Festival di Toronto, Jojo Rabbit ha aperto il Torino Film Festival 37 ed è candidato ai Golden Globe 2020. Tratto dal romanzo di Christine Leunens, il film di Taika Waititi (Boy, Thor: Ragnarok) è una satira sferzante sul totalitarismo e i suoi miti. Jojo è un bambino che ha come amico immaginario Adolf Hitler. Intorno a JoJo, una serie di personaggi, a modo loro, epici. Attraverso lo sguardo fiabesco di Jojo, Waititi (che impersona il ruolo dell’immaginario Hitler) firma un racconto pirotecnico e dirompente che mescola il pop alle parate naziste, denuncia le atrocità della Storia e invita a riflettere su temi fortemente attuali. Il film segue le tracce di alcuni eroi cinematografici di Waititi: Mel Brooks, Charlie Chaplin, Ernst Lubitsch e Stanley Kubrick, solo per citarne alcuni. Una pagina di Storia squarciata dalla straniante colonna sonora (dei Beatles con Komm, gib mir deine Hand versione tedesca di How wanna have your hand e David Bowie con Helden versione tedesca di Heres, alternati a Tom Waits che canta I Don’t Wanna Grow Up). Jojo Rabbit è un film universalmente apprezzato, carico di pathos, sia nella sua forma più divertente e da una satira pungente, sia nei momenti più drammatici e tristemente realistici. La vita è (di nuovo) bella, se raccontata dai più piccoli. Cinema caleidoscopico sostenuto da interpretazioni eccezionali.