Un thriller da brividi e allo stesso tempo uno studio sui personaggi, il film appartiene a Jane Fonda nella parte di Bree Daniel, un’attrice senza speranze che si guadagna da vivere come squillo d’alto bordo. Bree è perseguitata e terrorizzata da un maniaco di cui non sappiamo nulla. La polizia le rifiuta qualsiasi protezione, malgrado una serie di omicidi le cui vittime sono tutte prostitute. La donna si rivolge a Klute, un detective privato, in trasferta a New York per investigare sulla sparizione di un uomo d’affari che potrebbe essere stato uno dei clienti di Bree. Spaventata da un lato e attratta dal detective dall’altro, Bree cerca di tenere a bada le sue emozioni, canzonando Klute per i suoi modi da provinciale. E per lui, che è un uomo semplice, Bree rappresenta uno stile di vita crepuscolare, fatto di sesso, droga e crimine, qualcosa di moralmente sordido. La coppia più strana degli anni ’70 ma anche quella più bisognosa d’amore e di fuggire dalla solitudine. Il primo di tre film diretti da Pakula dove la paranoia la fa da padrona (i successivi furono Perché un assassinio e Tutti gli uomini del presidente). La colonna sonora di Michael Small è inquietante e il cinemascope di Gordon Willis ha un tono malinconico. (I.B.)