I successi di Shampoo e Il paradiso può attendere diedero prestigio e potere a Warren Beatty, perché la Paramount finanziasse un dramma storico basato sulla storia d’amore tra John Reed e Louise Bryant, due socialisti americani che presero parte attiva alla rivoluzione russa. Educato a Harvard, John Reed raccontò nel 1919 l’ascesa al potere dei bolscevichi in un testo fondamentale, I dieci giorni che scossero il mondo. Un anno dopo morì di tifo. Femminista della prima ora, Louise Bryant abbandonò il marito per andarsene a vivere con Reed al Greenwich Village. Durante la relazione ebbe una storia con il commediografo Eugene O’Neil. La grande intuizione di Beatty fu di tenere al centro del film la storia dei due intrecciandola a dei segmenti documentaristici in cui venti testimoni raccontano gli eventi storici cui il film fa riferimento. Tra questi Henry Miller e Rebecca West. I costi di Reds lievitarono alle stelle, fortunatamente il film fu un successo, coronato da dodici candidature all’Oscar. Beatty vinse come miglior regista, Vittorio Storaro come miglior direttore della fotografia.